lunedì 3 dicembre 2012

POST #08

Ciao Lettori,
Se non ricordate a che punto eravamo, push ***HERE***.

Enjoy capito Otto > Ovvero, litigare


Stavo passeggiando nel parco, spostando il peso della borsa un po' a sinistra, un po' a destra, un po' trascinandola noncurante di dove andasse a finire il peso, ma desiderosa di finire e basta. Organizzare un pic-nic il 20 novembre, all'improvviso, mi sembrò una pessima idea. Avere cucinato delle lasagne diventate fredde in ascensore, ancora di più. Mi maledivo, e parlavo da sola camminando: quando mi insulto, lo faccio sempre abbastanza platealmente.
Lo incrociai alla fontanella, dove ci eravamo detti ci saremmo incrociati. L'imprevedibilità, la sorpresa, lo wow! non è il suo forte, eccetto le occasioni (ormai molteplici) in cui "Ti Sto Lasciando Eleanor Ma Mai Dire Mai Eh".
Si è fatto crescere la barba, indossa  una felpa firmata con il cappuccio alzato, un paio di jeans e niente, mi vede solo quando gli urlo togliendogli la cuffietta dall'orecchio "Ehiiiiiiii".
E' distratto cazzo, è perennemente indaffarato in una decina di cose contemporaneamente, rotea gli occhi nel timore di perdersi un passaggio di qualcosa che neppure dovrebbe interessargli, e mi ha persa di vista molte più volte di quante avrebbe dovuto, con questo atteggiamento. Guarda tutto, ha un'opinione su tutto, solo con me ha cannato i tempi di ingaggio. Infatti sono due mesi che non siamo più NOI, e ognuno è IO. Mi spiace non avergli parlato abbastanza, quando avevo ancora il diritto di rinfacciargli cose, stare al cesso contemporaneamente, spiluccargli nel piatto, vomitare in sua presenza. I migliori momenti delle nostre relazioni sono stati in bagno, tra le piastrelle del pavimento e la ceramica dei sanitari abbiamo dato il meglio di noi. Fino quando ad una certa lui voleva che levassi le tende, anche dalla toilette fino a quel momento condivisa.

Ciao, come va?
Bene bene, grazie, tu?
Bene, grazie. Mangiamo?
Sì, è tutto qui dentro. Magari troviamo una panchina che mi sa che l'erba è umida e...
Già che idea starsene fuori con 'sto tempo!
Scusa?
Dicevo che non è stata una genialata, tutto qui, ma andiamo dai... Ho fretta.
Eh!?
Cosa c'è adesso che fai quella faccia!?
EH!?
Eleanor, ascolta. Non ho molto tempo, ma non volevo rimandare il nostro appuntamento ma ti prego di non rendere tutto così teatrale...
Tea cosa!? Io rendo il tutto troppo teatrale!? Io rendo il tutto teatrale!? IO RENDO IL TUTTO TETRALE !? Ti saluto, ciao.
Ma dove vai adesso.

Abbandono la borsa che mi sono trascinata con sforzo notevole da casa alla fontanella, e cammino in direzioni opposta alla fontenella, lontano anni luce dalla fontanella, dall'appuntamento/pic nic con quello che è e rimarrà sempre The Stronzo Of My Life.

Eleanor ma dove vai.... Ferma un attimo, aspetta, non...
Ne ho talmente pieni i coglioni che se mi tocchi ancora una volta insceno l'aggressione. E' chiaro quanto sei inopportuno, codardo, cafone, ignorante e grezzo o devo trovare un modo teatrale per esplicitarlo?
E' chiaro, ma...
Devi lasciami andare.
Ma...
Ti stacco il braccio se non mi lasci andare.
Perché finiamo sempre che...
Perché è colpa tua. E su questo credimi, converrai dopo che mi avrai lasciata andare e vedrai allontanarmi e dovrai assaggiare le lasagne in totale solitudine con le anatre dello stagno. Ti odio, perché offendi ogni volta il mio amor proprio, il mio orgoglio, la mia sensibilità. Sono una donna comprensiva, un po' matta, ma molto empatica. Sei una persona cattiva, egocentrica, priva di passione. Verso tutti, in particolar modo verso di me. Non so cosa e perché continuiamo a girarci attorno, forse l'odio ci unisce, who knows. Ad ogni modo, io non posso, non voglio, non desidero in alcun modo vederti un'altra volta in tutta la vita che mi rimane. Mi respingi, poi mi riprendi, poi mi respingi e così via. Non c'è intimità tra di noi, sono io il libro aperto e stropicciato. Tu hai una mazza in mano, e detti il tempo delle bastonate con impeccabile senso del ritmo.

(respiro)

Ti odio, io ti odio con tutto il mio cuore. Se mi cerchi di nuovo, ti metto una bomba sotto casa.

Rimane zitto per tutto il tempo,e se ne va dopo che capisce che ho finito di parlare.
Sono affamata, e vorrei avere il coraggio di riprendermi il mio sacchetto di lasagne. Ma sono stata fin troppo impavida per oggi.










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